dalla Rivista Gran Gourmet
Il Pasticceria Caprice offre queste specialità famose: cioccolato, burro, mandorle e liquore, guarnite anch’esse da un’abbondante dose d’amore, in un ambiente dove tutto è curato dal bar alla sala degustazione, teatro anche di riunioni curiose come quella del Club Amici del Baccalà. Il merito del sapore e della bontà dei prodotti è sicuramente di Fabrizio, ma il merito della presentazione va alla moglie Antonella. Prima e fino a oggi, unica italiana ad avere vinto internazionali. Certo il tema era “la festa della mamma” e noi italiani in fatto di amore materno non siamo secondi a nessuno, quindi partivamo avvantaggiati. Ma Antonella (con la bravissima Elisabetta dei “Picchio” di Loreto, altra nobile pasticceria) ha sbaragliato il campo proponendo una vetrina di sole retrò: cioccolatini (squisiti, fatti da Fabrizio a forma di cuore) disposti scenicamente con dei dischi di vinile old fashioned… è il caso di dirlo: nanuma mia!
Gabriele D’Annunzio in un passo della Figlia di Iorio descrive la presentosa come due cerchi d’oro e sul petto una grande stella di filigrana con al centro due cuori, donata dal fidanzato alla premessa sposa, un visibile pegno d’amore che serviva a scoraggiare altri pretendenti. Ora è anche un dolce famoso, a forma di semisfera, una fine annonia di cioccolato, una torta di cioccolato al pistacchio e crema gianduia al maraschino, o i Soffi, una versione italiana dei celebri macarons parigini, o le ultime nate, le Burle alle mandorle dedicate al padre Tullio.
Il mondo del Caprice è fatto di cioccolatini cartolina con i simboli del patrimonio storico culturale della città impressi sopra.
Professionalità, passione, cortesia, attenzione ai dettagli: ci impegniamo ogni giorno per offrirvi un’esperienza piacevole all’insegna del gusto.
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