Qual è la realtà e quali sono le prospettive del gelato artigianale in queste località? Quanto incide il turismo nell’attività delle gelaterie? Quali sono i problemi della categoria? Sono questi gli interrogativi che abbiamo proposto ad alcuni operatori della fascia costiera. E le risposte sono pressoché corali, insieme a qualche buona idea su come valorizzare meglio il nostro prodotto. Tutti lamentano serie difficoltà nel reperire manodopera, ma anche la mancanza di un’associazione per tutelare la categoria.
Negli ultimi tempi, tra il 2020 e il 2021, abbiamo incontrato una crescente delusione da parte di centinaia di operatori di tutta Italia, che, sia per le complicazioni burocratiche che contraddistinguono praticamente ovunque il nostro Paese, sia per il nostro mondo del gelato soprattutto per l’incapacità artigianale, da Milano a Palermo, dalla riviera romagnola alla costa maremmana e i centri minori nel Triveneto, dalle gelaterie richiamare i turisti anche in periodi a ridosso delle stagioni.
Oggi questo ideale giro d’affari è stato spostato sul tappeto. O ci sono due problemi particolarmente evidenti per le nostre gelaterie: da un lato la difficoltà di trovare personale disposto ad adattarsi agli orari delle gelaterie, dall’altro la mancanza di un’associazione di riferimento per la categoria, che operi per valorizzare il prodotto e tutelare ad ogni livello gli operatori. Infine i premi: se in altre zone del Paese abbiamo notato una forte attenzione verso il gelato grazie alla capacità di differenziarsi nell’offerta.
Anche nel 2000, il cono più economico era intorno ai 20 mila lire. È probabile che raccogliessimo opinioni senza fermarci a 2000 lire, con qualche pretesa di aumentare in eccezione a 2.500, mentre mille non modifichi sostanzialmente queste cifre. Tutto l’universo delle confezioni del gelato sembrava seguire questi valori come punto di riferimento. Ma, parlando del gelato abruzzese, fino allo scorso anno si vendeva a 18 mila lire al chilo, raccogliendo indicazioni e scimmiottando alcuni operatori della regione. Buono il da menzionare.
CAPRICE CAMPLONE A PESCARA
Eccoci qui, dove il gelato artigianale è una vera bomba: sono ormai decenni che i Campione mantengono una posizione fissa sul mercato del gelato nel centro abruzzese, grazie all’attività prima del padre e oggi dei figli e cugini. Siamo quindi andati a trovare Fabrizio, 40 anni, titolare della Caprice Campione, una delle migliori gelaterie-pasticcerie del centro storico. Situato in piazza Garibaldi, proprio di fronte alle principali attrazioni cittadine e a due passi dalla casa natale di Gabriele D’Annunzio, il locale propone un’ampia scelta, con una sessantina di posti complessivi, e garantisce alta professionalità. La pasticceria è ormai nota anche fuori regione, come nel caso della “presentosa”, e dulcis in fundo, il gelato prodotto secondo la tradizione in un altrettanto stimato laboratorio, munito dell’aiuto di cinque pasticcieri e tre animatori. Con Fabrizio Campione parliamo del futuro del gelato artigianale, ma il suo orizzonte vede grigio: “Temo che la nostra sia una categoria a rischio di estinzione.”
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